Chi sono, cosa faccio

"Tutto fa curriculum."

About me

Sono Elisabetta, classe ’92, nata e cresciuta in Italia, in una piccola città della pianura padana, famosa per le ville del Palladio e il baccalà, Vicenza. Questa cittadina inizia sin dall’adolescenza a starmi stretta e comincio a cercare di placare la mia inquietudine, che poi avrei scoperto chiamarsi ansia, prima attraverso la lettura e poi attraverso i viaggi.

Dopo il diploma decido di iscrivermi a mediazione linguistica e culturale, curriculum cinese-inglese, a Venezia, dicendomi che se proprio avessi dovuto studiare lingue all’università tanto valeva studiarne una difficile.

Nel 2013 parto per un’esperienza di studio a Pechino, con un bagaglio di ansia non indifferente.

Verso la Cina ho nutrito a lungo sentimenti contraddittori che vanno dall’entusiasmo alla paura, dalla tristezza all’esasperazione.

Cresce in me il desiderio di solitudine, di rivalsa, di guarigione, la consapevolezza di avere un zavorra emotiva sulle spalle con cui imparare a convivere.

Mi laureo nell’autunno del 2014 e decido che del cinese non ne voglio più sapere. La mia antipatia per questa lingua dai caratteri incomprensibili non sarebbe durata a lungo, un po’ come i fidanzatini adolescenti che un giorno si amano e un giorno si lasciano.

Nel 2014 parto per Madrid, e ci rimango per tre mesi, in una sorta di viaggio di laurea che si trascina fin troppo, ma fondamentale per ritrovarmi, districandomi tra le lettere di una lingua sensuale e leggera, nell’allegria delle strade, nell’indipendenza senza costrizioni.

Torno in Italia e nel 2015 mi trasferisco a Milano dove lavoro presso un’azienda cinese che organizza eventi in occasione dell’Expo. Ed è qui, dormendo sul divano-letto al quinto piano di una palazzina in zona Lambrate, tra gli odori delle verdure saltate, il riso glutinoso e le serie tv coreane, che mi riappassiono alla Cina, alla sua cultura, alla sua lingua.

Nel 2016 è la volta di Zhuhai, la “perla del mare”, una cittadina del Guangdong, dove insegno inglese, soprattutto a bambini dai due ai cinque anni. Sarà un’esperienza complessa che tutt’oggi mi suscita sollievo, ansia, malinconia, commozione, e una nostalgia che risorge ogni volta che l’odore della pioggia bagna le strade e che mi ricorda le infinite piogge del Guangdong.

Nel 2017 deciso di investire tempo e risorse in ciò che più mi rappresenta: i libri e la scrittura. Mi iscrivo ad un master in editoria ed è lì che scopro che la mia passione non deve essere per forza declinata nel lavoro dello scrittore o dell’editore. Comincio a masticare le tecniche del digital marketing e nel 2018 comincio a svolgere la professione che mi coinvolge tutt’ora: creazione di contenuti per il web e social media management.

Dopo anni trascorsi tra studio e lavoro e un’ansia e depressione paralizzante, nel 2019 inizio a viaggiare davvero, con la paura dell’ignoto tenuta a bada e tanto bisogno di scoperta, di rivalsa, di riprendere la mia vita in mano, di ritrovare passioni sepolte troppo a lungo.

Nel 2021 decido di raccogliere le mie esperienze in questo blog.

Perché ho deciso di aprire un blog?

In un mondo dove tutto sembra già essere stato detto e fatto, l’idea di aprire un blog potrebbe apparire anacronistica. Ho sempre pensato di non avere nulla in più da dire rispetto al resto del mondo, ma col tempo ho imparato che ogni voce merita di essere ascoltata, che ogni persona merita il proprio spazio nel pianeta.

Questo blog è la mia piccola casa virtuale, uno spazio dove racconto la mia storia, le mie esperienze, scrivo di cibo, di viaggi, di bellezza e malinconia, con le mie parole e sensazioni, proprio come fosse una casa in cui essere accolti, ritrovarsi, ripartire.

Sono una ragazza senza volto, con lo sguardo nascosto dietro a un obiettivo, che guarda e racconta il mondo ad alta risoluzione.

Perché Olodramma?

Olodramma è un nickname che ho utilizzato per anni sui social e che riesce perfettamente a definirmi. Nasce da un refuso della parola “ologramma”: in un mondo in cui pochi riescono a distinguersi, è facile sentirsi invisibili, esistere nel mondo come una proiezione di se stessi, senza davvero mai prendere una forma definita. Così mi sono sentita per molto tempo, così mi sento ancora tutt’oggi. Così ho deciso di andare contro la mia natura, così ho deciso di prendermi il mio spazio.

Benvenut* e buona lettura,

Elisabetta

Elisabetta Marini

SMM and Content Creator, part-time mermaid, hopeless writer
Lover of whales, anatomical hearts and Sylvia Plath
Based in Italy

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