Cosa (e dove) ho mangiato a Copenhagen in due giorni
6 luglio 2022
Si parla sempre più di Copenhagen come città dalla ricca cultura gastronomica, dove fioccano nuovi stellati ogni anno, tanto che è proprio qui che si trova il ristorante più conosciuto al mondo: il tristellato Noma.
Copenhagen è anche la capitale della Cucina New Nordic, un movimento culinario sviluppatosi nei Paesi nordici, ed in particolare in Scandinavia, a partire dagli anni 2000, che si propone di promuovere l'uso di prodotti locali, naturali e di stagione come base per la creazione di nuovi piatti. Numerosi ristoranti, in particolare in Danimarca, hanno introdotto ingredienti locali, alcuni nuovi per il palato abituale, in combinazione con cibi tradizionali preparati con nuove modalità.
Di ristoranti stellati di fama internazionale a Copenhagen ce ne sono molti, dal Noma all’Alchemist. Ma se è vero che la Danimarca è uno dei paesi più cari dell’Unione Europea, è altrettanto vero che permettersi una cena in uno di questi ristoranti potrebbe essere proibitivo.
Essendo un viaggio che ho intrapreso in solitaria, mi sono dedicata a locali più modesti e allo street food, che a Copenhagen non manca ed è anche delizioso e di ottima qualità.
Ma cosa si mangia a Copenhagen? E, soprattutto, dove è meglio mangiare senza rischiare di prendere un colpo alla vista del conto?
Smørrebrød da Hallernes
Lo smørrebrød è il pranzo danese per eccellenza. Non solo perché è il nostro equivalente della "schiscetta", ma anche perché è di veloce preparazione e in grado di accontentare tutto i palati.
Normalmente è composto da una fetta di pane di segale a pasta acida (rugbrød) imburrata, condita con diversi ingredienti: dal pesce al roast beef al formaggio, con aggiunta verdure, uova sode, maionese o altre salse. Nei menu in inglese viene definito “open sandwich”, proprio perché si tratta di un panino aperto con svariati ingredienti sopra una singola fetta di pane. Viene spesso portato in ufficio come spuntino, approfittando degli avanzi della sera, ed è diventato col tempo un piatto tipico molto amato anche dagli stranieri. Tradizione vuole che venga accompagnato da birra o da akvavit, ovvero acquavite.
Dove mangiare lo smørrebrød a Copenhagen?
Si dice che uno dei migliori smørrebrød di Copenhagen si mangi da Hallernes, catena con diverse sedi tra cui una all’interno del mercato coperto di Torvehallerne.
Un altro locale in cui dicono si mangi uno smørrebrød eccezionale è Aamanns Deli & Takeaway, della stessa proprietà di Aamanns 1921, ristorante consigliato Michelin.
Hot dog da DØP
Pensavo fosse una caratteristica tipicamente islandese, ma anche Copenhagen è piena di furgoncini che vengono hot dog. E uno dei più buoni si dice si trovi da DØP, chioschetto che staziona lungo la via pedonale Strøget a pochi passi dalla Chiesa Del Santo Spirito (Helligaandskirken).
Gli ingredienti sono tutti di origine biologica. Il classico hot dog comprende pølse, ovvero la salsiccia, ketchup, senape e remoulade, cipolle fresche e fritte e cetriolini sottaceto.
Hamburger da Tommi’s Burger Joint
Anche qui ritroviamo l’Islanda. Tommi’s Burger Joint è, infatti, una catena islandese e, siccome in Islanda non avevo provato questi hamburger che si dice siano semplici, ma deliziosi ed economici, ho deciso di provarli a Copenhagen.
Ci sono due sedi in città: a Nørrebro e da Kødbyen, nel Meatpacking District. Io sono stata in quest’ultima. Il menu prevede una scelta tra cinque hamburger (c’è anche l’opzione vegana e vegetariana) con patatine e bibita. Devo dire che l’hamburger è stato davvero buono e il prezzo decisamente conveniente: circa 15 euro.
Frikadeller (ma di pesce) da Boutique Fisk
Le frikadeller non sono altro che delle polpette di carne, tipiche della Danimarca, ma anche di tutto il nord Europa. Io non ho mangiato queste, ma il loro equivalente marittimo: le fiskedeller, ovvero polpette di pesce da Boutique Fisk all’interno del mercato coperto di Torvehallerne. Il menu prevede polpetta di pesce, pane di segale (quello che accompagna lo smørrebrød, per intenderci) e una scelta tra insalata di patate o insalata con verdure sottaceto simile all’insalata russa. Tutto buonissimo!
Fisk (pesce) da Den grønne kutter
Dopo aver provato uno smørrebrød con “fish cake” (ovvero una sorta di torta a base di pesce) da Hallernes che non mi aveva entusiasmato, ho deciso di consolarmi con del pesce servito dalla pescheria dello stand vicino: Den grønne kutter. Il pesce fresco sembrava eccezionale, e a fianco ho notato quelli che sembravano dei cicchetti con polpo e gamberi. Ho ordinato un paio di “cicchetti” con delle ostriche (potrebbe sembrare strano, ma costavano meno che nei nostri bar e ristoranti!) e così mi sono consolatam prendendo atto del fatto che forse lo smørrebrød non fa per me.
Una cosa che un po’ mi spiace è non essere riuscita ad assaggiare l’aringa marinata (sild) che di solito si può trovare con lo smørrebrød, ma sarà per un’altra volta.
Un locale dove servono pesce in cui mi sarebbe piaciuto andare è Kødbyens Fiskebar ma, anche qui, sarà per un’altra volta.
Tacos da Hija de Sanchez
Escludendo i ristoranti stellati (o quasi) o i posti troppo turistici e dopo aver mangiato un paio di volte lo smørrebrød, non resta che buttarsi sull’etnico. Hija de Sanchez è una taqueria con due sedi (Torvehallerne e Kødbyen), ma la stessa gestione possiede un ristorante messicano a Nordhavn e un ristorante messicano contemporaneo nominato all’interno della Guida Michelin a Vesterbro. Ciò che unisce questi locali è la chef: Rosio Sanchez che precedentemente lavorava al Noma.
I tacos sono eccezionali, vale la pena provarli!
Zuppe e bahn mi da District Tonkin
Dal Messico ci spostiamo all’Asia. District Tonkin, ristorante vietnamita con due sedi in centro, è conosciuto per i suoi panini: i banh mì e le phở, le zuppe. Qui ho ordinato la zuppa Xíu Mại, a base di polpette di maiale in sugo di pomodoro piccante.
Spandauer da Buka
La colazione dolce danese per eccellenza è composta dal cosiddetto wienerbrød (letteralmente 'pane viennese’), una pasta sfoglia dolce e burrosa importata nel XX secolo in Danimarca dai panettieri austriaci e così chiamata tutt’oggi. Le forme che può assumere il wienerbrød sono molte, ad esempio i dolci circolari con un ripieno centrale, i cosiddetti spandauer, che possono essere ripieni di marmellata o crema (la cosiddetta danish pastry o custard danish), i cinnamon roll (le paste a forma di spirale alla cannella) conosciute come kanelsnegle in Danimarca o come kanelbullar in Svezia. Ho mangiata uno spandauer molto buono da Buka, una catena di panetterie/pasticcerie.
Un’altra catena molto conosciuta è anche Emmerys, dove devo ammettere di aver bevuto il migliore cappuccino del viaggio.
Torte da La Glace
La più antica konditori (pasticceria) di Copenhagen dal 1870 è La Glace, una splendida pasticceria con un bancone di dolci meravigliosi e degli interni di fine ‘800, dove sedersi e rilassarsi gustando un caffé e una delle loro torte o pasticcini.
Porridge da Grød
Da quando ho provato il porridge inglese (in Scozia, ma presumo il gusto sia lo stesso), non mi sarei mai aspettata di potermi ricredere sulla mia diffidenza nei riguardi di questo piatto. Eppure se c’è un posto in cui ordinerei un porridge quello è proprio Grød, una catena di ristoranti con diverse sedi in città, dove poter assaggiare per colazione, ma anche per cena, un porridge alternativo, condito con i più svariati ingredienti. Dato che mi sono recata da Grød per merenda, ho assaggiato solo il loro dessert, il ”Rødgrød”, un dolce gelatinoso a base di frutta con crema di latte e granola. Davvero buonissimo!
Di piatti da assaggiare e posti da provare ce ne sarebbero ancora molti e sono sicura che non tarderà molto il mio ritorno a Copenhagen. Fino ad allora, vi ses snart København!
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