Cosa ho mangiato in Islanda (e dove)
27 agosto 2021
L’Islanda è una terra splendida, dalla natura selvaggia e incontaminata, attraversata da fiumi, cascate, lande desolate e terreni lavici. È un luogo che, a mio avviso, dà molta più soddisfazione alla vista che al palato.
L’Islanda non vanta una cucina rinomata e certamente non ha una tradizione culinaria comparabile con i territori dell’Europa meridionale. È una terra che è stata per lungo tempo povera, un paese cresciuto su un terreno brullo dalle condizioni climatiche avverse che offriva raccolti scarsi. Per questo motivo la popolazione locale si nutriva principalmente di carne ovina, pesce e uccelli marini.
Al giorno d’oggi la situazione è cambiata. Gli chef di Reykjavík propongono piatti moderni a base degli ingredienti del territorio, è possibile trovare ristoranti vietnamiti, giapponesi, italiani, come in qualsiasi altra capitale europea. E non solo nella capitale, ma sempre più anche nelle cittadine meno conosciute si fanno strada locali alla moda che offrono qualche piatto della tradizione rivisitato, carne d’agnello, hamburger o il famigerato fish & chips.
Dove si mangia in Islanda? Ristoranti, caffé, pub, stazioni di servizio e fast food
Purtroppo non ho avuto modo di provare moltissimi ristoranti islandesi e la ragione è sicuramente il prezzo. L’Islanda, come molti paesi nordici, è caratterizzata da un costo della vita elevato e la soluzione più economica per visitare quest'isola senza vedere prosciugato il proprio conto corrente è fare la spesa e cucinare all'interno del proprio camper o nelle cucine condivise di ostelli e guesthouse.
Nonostante ciò, qualche sera non abbiamo resistito al richiamo di un piatto caldo servito in un ristorante e della possibilità, almeno per una sera, di non dover lavare i piatti.
Oltre ai veri e propri ristoranti, esistono una moltitudine di pub e caffé dove è possibile pranzare senza svenire di fronte al conto.
Per un panino al volo, invece, nelle stazioni di servizio più grandi e in qualche cittadina o punto turistico, troverete delle bancarelle che servono il tipico fast food islandese: panini vari, hot dog e fish & chips.
Ecco una lista di piatti che ho provato in Islanda (e i posti dove li ho mangiati):
Hot Dog (pylsur)
In Islanda l’hot dog è considerato quasi piatto nazionale. La verità è che è molto popolare, buono ed economico (un hot dog viene 450 K, ovvero 3 euro). Vengono di solito conditi con cipolla fresca ed essiccata e almeno un paio di salse.
L’hot dog più iconico d’Islanda è Bæjarins Beztu Pylsur di Reykjavík ma, sarò sincera, ne ho mangiati di altrettanto buoni nelle stazioni di servizio e in un locale disperso nel nulla vicino a Möðrudalur, il Fjalladýrð Kaffi.
Fish & Chips
Il fish & chips (ovvero merluzzo fritto con patate) più buono l’ho mangiato da Mia's Country Van. Lo si riconosce dal truck a pois bianchi e rossi sulla strada per Skógafoss. L’unica proposta è fish & chips, serviti con una salsa a scelta tra salsa tartara islandese (ovvero una specie di salsa rosa), salsa chili o ketchup. E ci è piaciuto moltissimo!
Zuppa e carne d’agnello
L’agnello è uno dei piatti principe della tradizione islandese. Girando per il paese si possono vedere pecore pascolare allo stato brado quasi ad ogni angolo. È il loro regno e non è raro vederle attraversare la strada incuranti delle macchine o avvicinarsi senza timore incuriosite dalla presenza dei turisti e delle loro macchine fotografiche. Ed è proprio grazie a questa libertà, la possibilità di pascolare a proprio piacimento per tutta l’estate per poi essere radunate negli ovili in autunno, che rende la loro carne così particolare.
Svarta Kaffið
In questo locale molto rinomato nel pieno centro di Reykjavík si servono solo due tipi di zuppe: zuppa con carne e zuppa vegetariana all’interno di un cestino di pane da mangiare insieme alla sùpa. L’atmosfera e il costo del piatto (circa 1300 K a portata) rendono il piatto forse più buono di quello che è, ma per un pasto caldo in un posticino accogliente dall'atmosfera nordica vale sicuramente la sosta.
Arriviamo in questo minuscolo paesino dell’Islanda del Sud, Hvolsvöllur, dove si trova la nostra guesthouse per la notte. Scorrendo le pagine della guida, noto il nome di questo locale dove si dice venga servita un’ottima zuppa d’agnello. L’atmosfera è intima e accogliente ed è commovente dopo qualche giorno tornare a sedersi in un ristorante, sfogliare il menu e ordinare uno dei piatti del posto. La zuppa fumante arriva servita insieme a del pane con burro e, nonostante non sia forse la zuppa migliore della mia vita, è una delle cene che mi ricorderò con più affetto di questo viaggio.
Questo pub si trova proprio di fronte alla fotografissima chiesetta blu di Seyðisfjörður. Dopo una giornata scandita dalla stanchezza, dal freddo e dall’arrivo in un ostello molto al di sotto delle nostre aspettative, decidiamo di viziarci con una cena in questo locale. Prendiamo della carne d’agnello e un hamburger, entrambi buonissimi.
Il nome del ristorante deriva da un'antica leggenda locale: Lára era una donna dai molti talenti che abitava nella casa dove ora si trova il pub. Cucinava fish and chips per i pescatori britannici che affollavano il porto e teneva sedute spiritiche. Si dice che sia stata lei a sussurrare in sogno al fondatore del pub, Eyþór þórisson, la ricetta di El Grillo, la birra lager che viene prodotta in loco e venduta in questo locale. El Grillo deve il nome alla petroliera britannica affondata nel fiordo.
Torniamo nella capitale. In questo locale moderno vicino al porto si servono dei wrap con all’interno carne d’agnello tagliata a mo’ dei nostri kebab con verdure e salse a base di skyr, il famoso latticino a base di latte vaccino islandese simile allo yogurt.
A pochi passa da Hallgrímskirkja, la celebre chiesa modernista di Reykjavík, troviamo un locale dall’aspetto vivace, il cui chiacchiericcio degli avventori ci attira già dalla strada. Qui assaggiamo uno stinco d’agnello strepitoso.
Non ci siamo stati, ma sul lato opposto della strada si trova il Café Babalù, un bar coloratissimo, pieno di oggetti che spuntano da ogni lato, dove si può godere di un brunch o un pranzo al volo.
Ci troviamo a Höfn, nell’Islanda meridionale a un’ora di distanza dalla Diamond Beach. Höfn significa porto ed infatti questa minuscola cittadina affacciata sul mare è famosa per l’icelandic lobster, ovvero i crostacei che noi comunemente chiamiamo scampi. Hafnarbúðin è un locale minuscolo il cui piatto forte è la baguette di scampi. Nel menu in inglese si trova la dicitura “lobster sandwich”, in islandese si chiamano humar, ma si tratta di scampi e sono deliziosi.
E per la colazione?
Brauð & Co.
I migliori cinnamon roll della mia vita gli ho mangiati da Brauð & Co. a Reykjavík. Questo panificio sforna pane e dolci senza sosta. Non ci sono posti a sedere, prendete il vostro take away (i cinnamon roll saranno ancora caldi appena sfornati) e del caffé e sedetevi davanti ad Hallgrímskirkja per una colazione con vista (e gusto).
Altra panetteria rinomata di Reykjavík. Oltre a pane, focacce, dolci e brioche, troverete i cinnamon roll, ma anche torte e panini. La parte difficile è solo scegliere.
Locale in stile americano con poster appesi alle pareti, ketchup e senape della Heinz sui tavoli, libri ordinati per colori sotto l’immenso bancone e delle vere e proprie lavatrici a gettoni al piano interrato, qui è possibile fare una colazione o un pranzo American style in un’atmosfera molto vivace e accogliente.
La colazione più sorprendente l’abbiamo fatta… in macchina. Questo scuolabus risistemato si trova a Vik, una cittadina nel sud dell’Islanda. Non abbiamo potuto accomodarci all’interno, ma vale la pena mangiare in macchina per assaggiare i loro muffin spettacolari. Fanno bagel sul momento, caffé e altre bevande, oltre ad avere un piccolo shop dove poter acquistare una calamita artigianale, una cartolina, degli orecchini creati con la lava o delle pin simpaticissime.
Altri posti che mi ispiravano, ma in cui non sono andata sono:
Spero che questo articolo sia stato utile e, se stai preparando il tuo prossimo viaggio in Islanda, dai un occhio a Come prepararsi per un viaggio in Islanda: consigli pratici e fammi sapere!
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