Pranzi e cene gourmet in centro a Padova: dove andare per un’occasione speciale
31 marzo 2022
Dopo aver parlato di Dove mangiare a Padova tra street food e take away, Dove fare colazione, merenda e brunch a Padova e dintorni e Dove fare aperitivo a Padova e dintorni, ho deciso di raccontare anche dei ristoranti del centro padovano che consiglierei a chi abbia voglia di godersi una cena elegante e sofisticata, festeggiare un’occasione speciale, assaggiare piatti gourmet o regalarsi una degustazione.
Situato nella zona Ovest di Padova, appena fuori dal centro, Tola Rasa deve il nome all’espressione latina “tabula rasa” che per il ristorante significa “ripartenza”. Lo chef Luca Tomasicchio, infatti, nel 2015 rinnova una delle più antiche trattorie della città chiamandola in dialetto veneto Tola Rasa.
Lo chef si forma all’interno di importanti cucine del territorio veneto, tra cui Le Calandre, per poi spostarsi all’estero, tra Francia, Spagna, Inghilterra, Belgio, Germania e persino Giappone. Dopo 8 anni in Lussemburgo, rientra in Italia e nel 2015 inaugura quella che definisce la sua cattedrale del gusto, Tola Rasa.
Il locale è moderno, arredato con uno stile che potremmo definire minimal chic, con arredi e oggetti di design scelti con cura e una cucina a vista al primo piano, vero spettacolo del locale, che accoglie gli ospiti rendendoli partecipi delle creazioni dello chef.
Noi abbiamo deciso di affidarci al menu degustazione, partendo da un antipasto a base di frittura di mazzancolle e verdure con maionese profumata al lime (vero cavallo di battaglia del ristorante), una zuppetta di bonito (katsuobushi) con grancevola, seppie e verza, per poi proseguire con ravioli di porro, consommé di sedano rapa, gorgonzola e noci e come secondo controfiletto di cervo, radicchio agrodolce e zucca. Per concludere un dessert a base di mandorle, limone e latte di salvia.
Abbiamo scelto di pranzare da Tola Rasa una domenica alle soglie della primavera senza nessun motivo particolare, anche se di motivi per regalarsi una cena da Tola Rasa ce ne sono molti, a partire dall’altissima qualità del cibo, curato in ogni particolare nella forma e nella sostanza, agli abbinamenti azzeccati, gli ingredienti mai banali e quel tocco orientale che rende il tutto più esotico. Il prezzo per un un menu degustazione come quello da me elencato è di circa 90 euro, nella media dei ristoranti della sua categoria, ma ne vale ampiamente la pena, tanto da essere stato nominato all’interno della Guida Michelin.
Ai Navigli è stato il primo ristorante in cui sono stata a Padova, a poche settimane dalla fine del primo lockdown nel 2020. Il locale sorge all’interno di un edificio storico tra la Basilica del Santo e la Specola, poco distante da Prato della Valle, in pieno centro. All’entrata una scala a chiocciola ci conduce al primo piano. Il piatto forte qui è il pesce, abbiamo infatti deciso di ordinare il percorso crudi, davvero fenomenale. Atmosfera tranquilla, elegante senza essere eccessivamente formale e prezzi nella media (anche se parliamo pur sempre di pesce) chiudono il quadro e fanno di questo locale un’ottima scelta per un pranzo o una cena in città.
Raffinatezza. Gentilezza. Armonia. Sono queste le parole in primo piano sul sito del ristorante Belle Parti ed è questa l’atmosfera che si respira all’interno del locale incastonato nel cuore storico di Padova, nell’aristocratico Palazzo Prosdocimi, patrimonio delle Belle Arti.
Un luogo raffinato, dall’atmosfera romantica, le luci soffuse, le decorazioni in stile Belle Époque, dove venire coccolati dallo staff, dal cibo eccellente e dal mood elegante ed amichevole, in totale abbandono.
Ma partiamo dal cibo, caratterizzato dall’attenzione alle materie prime e la raffinatezza negli abbinamenti. I piatti proposti dallo chef Daniele Doria vedono come protagonista soprattutto il pesce e cambiano a seconda delle stagionalità.
Uno dei piatti simbolo è la cacio e pepe scampi “Belle Parti” che troviamo sempre nel menu, una vera delizia, ma anche l’antipasto di crudi e il fritto di mare e orto sono una presenza sempre deliziosa e rassicurante, a cui abbandonarsi senza indugio.
Un altro piatto che ricordo con estremo piacere sono gli spaghettoni monograno Felicetti (pesto di pistacchi e mandorle, burrata, tartare di gamberoni, capperi croccanti). Come dessert, invece, consiglierei senza ombra di dubbio la zuppa inglese, anche questa una presenza costante nel menu.
Non solo la raffinatezza dei piatti, ma anche la qualità del servizio contraddistingue questo ristorante: Stefania Martinato è l’anima di Belle Parti, manager dello staff e anfitrione sempre pronta ad accogliere gli ospiti con un sorriso.
Belle Parti è il locale giusto per una cena romantica o per trascorrere una serata tra buon vino e ottimo cibo in un clima rilassato e intimo, senza fretta, per poi alzarsi sazi, ma con ancora la forza di passeggiare per il centro della città, godendosi la brezza estiva o affrettandosi verso un posto caldo d’inverno.
Anche i prezzi sono in linea con un ristorante di pesce di alto livello (25-35 euro a portata). Belle Parti è un posto speciale, infatti non poteva non essere nominato all’interno della Guida Michelin tra i ristoranti del padovano.
Se dovessi consigliare un ristorante a Padova dove concedersi una coccola, ecco, sceglierei proprio Belle Parti.
Con l’ampio dehor affacciato su Prato della Valle, Fuel è un altro locale che si è conquistato un posto nella Guida Michelin (e nel mio cuore). Piatti sofisticati, qualità al primo posto e grande attenzione alle materie prime e alla stagionalità che porta al rinnovamento dei piatti durante l’anno: questo è il centro di Fuel, ciò che dà “carburante” a questo locale nato all’inizio del millennio.
Il dehor è un’altra caratteristica peculiare, non ci sono infatti tavoli all’interno, ma questo non è un deterrente in nessuna stagione, in quanto la veranda è riscaldata d’inverno e d’estate il tetto si apre per permettere una visione privilegiata sul cielo estivo.
I piatti cambiano con il susseguirsi delle stagioni ma, giusto per dare un’idea del tenore dei gusti e delle pietanze, noi abbiamo richiesto una degustazione che ha compreso un antipasto a base di tartare di ombrina mediterranea, misticanza, lime e fichi d’india seguita da un Fois Gras con frutta secca, mandarino e pan brioche. Come primo degli incredibili gnocchi di rapa rossa, caprino, senape e scarola, a seguire raviolo di agnello, ostrica, erborinato e prezzemolo fritto. Per secondo guancia di maialino brasata, topinambur e carciofi (squisito) e per concludere il dolce e la piccola pasticceria.
Ultima informazione utile: i prezzi per una degustazione si aggirano tra i 65 e i 100 euro vini esclusi.
Antonio Ferrari - Storie di cibo e di vino
Qualcuno riconoscerà il nome di questo ristorante per essere stato protagonista di una puntata di Quattro ristoranti, il format di Alessandro Borghese che ha visto tra i concorrenti padovani, oltre al sopracitato locale, Radici, La Gineria e La Gourmetteria. Vincitore di questa puntata è stato Radici, ma non certo perché gli altri manchino in fatto di buon cibo.
Storie di cibo e di vino è il locale di Antonio Ferrari, padovano cresciuto all’interno della bottega dei genitori, una salumeria in provincia di Padova aperta dal nonno. Dopo alcune esperienze tra Milano e Ginevra in locali specializzati in salumi e formaggi, decide di tornare nella città d’origine e di rinnovare l’attività di famiglia, coniugando la vendita al servizio al tavolo. Nasce così Antonio Ferrari - Storie di cibo e di vino: una salumeria che è anche enoteca, dove troviamo formaggi e salumi pregiati, come il patanegra, il maiale di razza iberica allevato allo stato brado nei boschi che, nutrendosi principalmente di ghiande di quercia, è considerato una vera delizia in tutto il mondo.
L’atmosfera “spagnoleggiante” si nota non solo dai salumi e le carni della penisola iberica, ma anche dai vini e dalla presenza sul menu delle tapas, i tipici cicchetti spagnoli.
Qui ho assaggiato come tapas il polpo arrostito con zucca e ‘nduja, patanegra con burrata e acciughe del Cantabrico (altra specialità spagnola) e tartare di manzo, per poi passare ad un piatto fenomenale: la pluma di Patanegra.
Se amate la carne, la cucina spagnola, i salumi e i formaggi, questo è il posto che fa per voi!
Radici è casa, Radici è rifugio.
Così si presenta Radici, il ristorante di Andrea Valentinetti che, dopo aver vinto Quattro Ristoranti nel 2018, nel 2022 viene inserito tra i ristoranti del padovano consigliati all’interno della Guida Michelin.
Così come si intuisce dal nome, la filosofia del locale si basa sulla tradizione, sulla riscoperta di valori e sapori del passato.
“Le radici rappresentano le nostre origini, la nostra storia, le basi che ci hanno fatto diventare ciò che siamo oggi. Nella nostra cucina convivono le tradizioni del territorio e le tecniche più innovative, non ci sono regole, non ci sono limiti.”
E anche la location ci parla del passato: Radici sorge all’interno di una villa del 1900 nel cuore di Padova. Appena entrati in sala, però, troviamo ad attenderci una splendida cucina a vista, comode poltrone di tessuto che ci ricordano i salotti di casa. Una decina di tavoli, atmosfera soffusa e rilassata e quattro menu degustazione tra cui scegliere (oltre ai piatti alla carta). Troviamo quindi un menu di carne: La Terra e la Collina, un menu di pesce: Il Mare e la Laguna, un menu vegetariano e un menu a sorpresa che comprende assaggi iconici del menu, tra cui la “gallina padovana”, un piatto incredibile.
Le proposte cambiano con la stagionalità, ma per dare un’idea del tenore, queste sono le portate che abbiamo assaggiato nel menu degustazione a sorpresa:
Infine, il pre-dessert, il dessert e la piccola pasticceria.
Il prezzo di questo menu è di 90 euro, più 55 euro di abbinamento vini.
Sicuramente ci troviamo di fronte ad un ristorante di alto livello con un’offerta allineata alla qualità del servizio e del prodotto offerto. Non tutti i piatti del menu hanno creato in me un effetto “wow”, ma su 9 portate c’è da aspettarselo.
Sicuramente la gallina padovana, gli spaghetti con le ostriche e il piccione sono i piatti che ricorderò e per cui tornerei di corsa.
Di ristoranti gourmet a Padova ce ne sono senza dubbio molti altri, questi sono quelli che ho provato negli ultimi due anni e che mi sono rimasti più impressi, sia come qualità del cibo che come atmosfera. Nel titolo parlo di “occasioni speciali”, ma ogni occasione è speciale se si decide di regalarsi un’esperienza culinaria di questo livello.
E, se il portafogli chiede tregua, non resta che buttarsi sullo street food!
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SMM and Content Creator, part-time mermaid, hopeless writer
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